Dipendenza da videogiochi: giocare alla Playstation fa male?

dipendenza da videogiochi

Quante volte abbiamo passato ore e ore davanti ad uno schermo a giocare ai nostri titoli preferiti e abbiamo sentito numerose lamentele dai nostri familiari per il tempo dedicatoci. Oppure quante volte abbiamo visto amici e parenti giocare alla Playstation come se fosse l’unica cosa da fare e che contasse davvero in quel momento. Ebbene, in alcuni casi questa passione per i videogiochi può diventare una dipendenza da cui non è sempre facile uscire e non è semplice diagnosticarla.

Dipendenza da videogiochi: cos’è il gaming disorder?

Si tratta di una patologia che occupa più del 10% dei videogiocatori e nel 2018 l’OMS ha anche aggiunto i gaming disorder tra i disturbi ICD (international classification of diseases). Come accade per molti disturbi, riuscire a trovare e a riconoscere i sintomi che segnano un’evidente problema è molto difficile.

Cosi come esistono diversi tipi di videogame, anche la patologia in questione si mostra in diverse situazioni e cambia in base alla specificità del genere di gioco utilizzato. Quando si tratta di titoli offline, la persona potrebbe essere ossessionata dalle missioni e dagli obiettivi da portare a termine.

D’altro canto, anche il multiplayer online può diventare un serio problema perché ci si sente completamente coinvolti all’interno del gioco che non ha mai una fine. Ciò accade quando si vuole evadere dalla realtà, volendo in un certo qual modo diventare per un momento il proprio personaggio online e non la persona stessa. Come sappiamo bene, la realtà moderna è dinamica, satura di stress e di stimoli. Per questo motivo le persone spesso necessitano di evadere e di non pensare almeno per la durata di una partita.

Nell’ultimo periodo anche a fronte del gravissimo problema sanitario di cui siamo diventati vittime e delle continue limitazioni, i videogiocatori online sono aumentati del 75%. Questo incremento è stato probabilmente stimolato da una mancanza forzata di contatti con parenti, amici e ambienti sociali.

Quali sono i sintomi?

Molti tendono a pensare che si possa associare questo tipo di problema al concetto di hikikomori. In realtà, quest’ultimo è ben differente come disturbo perché riguarda un isolamento e un vuoto verso qualsiasi interesse esterno. Nella dipendenza da videogiochi (gaming disorder) la persona tende a essere dipendente di un mezzo che lo distrae dagli altri interessi e dal resto della realtà per molto tempo. L’hikikomori, invece, non è causato dal gaming disorder. Bensì, i videogiochi, internet, il computer e lo smartphone sono grosso modo un tentativo di colmare un vuoto che resterebbe anche senza i videogiochi. Anche qui, però, il discorso andrebbe molto più approfondito.

Qui di seguito troverai elencati alcuni dei sintomi che si possono ritrovare nei casi di dipendenza. Ti ricordo che la dipendenza da videogiochi è differente dall’hikikomori dove il videogioco è solo una distrazione e non la causa del proprio vuoto.

  • Senso di irrequietezza quando siamo incapaci di giocare o non ci è possibile farlo.
  • Perdita di interesse per altri tipi di attività.
  • Isolamento totale da altre persone.
  • Mentire sul tempo trascorso a giocare.
  • Consapevolezza e incapacità di controllare la dipendenza.
  • Sedare emozioni spiacevoli attraverso il gioco.
  • Carenze scolastiche dovute al tempo ridotto dedicato allo studio e al desiderio di giocare che diminuisce la concentrazione.

Se pensi di riscontrare in prima persona molti di questi punti, potrebbe essere una buona cosa parlarne con qualcuno. In ogni caso, ti ricordo che questo non è un sito di divulgazione scientifica e che ogni informazione è solo il frutto di una ricerca sul web di fonti apparentemente affidabili. Per avere la conferma di un’eventuale dipendenza parlane con figure professionali specializzate e non diagnosticarti problemi che potresti non avere, confondendoli con un semplice periodo di malessere.

Fonti consultate: ipsico.it, ilsole24ore.com, comune.torino.it.

Dipendenza da videogiochi: Giocare fa anche bene?

Giocare-fa-bene

Abbiamo parlato di una problematica importante, riconosciuta per l’appunto dall’OMS, ma la verità è anche l’opposto, giocare fa bene! Spesso e volentieri, è stato dimostrato che giocare ai videogiochi può anche aiutare le persone. Pensa a quanto importante è per la nostra crescita il fattore gioco fin dalla nascita. Tantissime persone riescono così a sfogare lo stress e anche ad apprendere nuove nozioni.

Ad esempio, in periodi di limitazioni a causa dell’emergenza sanitaria, dove non si poteva fare nulla fuori casa, i videogiochi sono risultati per alcuni un mezzo indispensabile per rilassarsi. Tra questi casi io ne sono il primo testimone, anche perché non avevo un abbonamento a Netflix. Sono riuscito ad attenuare le sofferenze causate dallo stress delle limitazioni proprio giocando. Se proprio lo vuoi sapere, sono solito sfogare la mia ansia in simpatiche partite a WWE 2022 e non ne ho mai fatto un dramma.

Esiste un test ed una terapia per uscirne?

Questa domanda è probabilmente il risultato di una sbagliata attitudine verso questa problematica molto più seria di quello che potresti pensare. E proprio per questo motivo, evita assolutamente di fare inutili test online e prescriverti terapie lette sul web. Purtroppo, su internet sono presenti anche informazioni dannose per le persone. Quest’ultime rischiano di diventare vittime di incoscienti disposti a tutto per una visita in più sul proprio sito.

Se davvero pensi di avere una dipendenza, parlane con i tuoi genitori/ familiari/ amici. Affidati ad uno psicologo che è sicuramente molto più preparato di un qualsiasi articolo presente su Google. La figura professionale in questione saprà sicuramente aiutarti nel riconoscere una dipendenza e ad intraprendere un percorso davvero utile.

In giro sul web, ho trovato moltissime testimonianze di casi in cui la dipendenza da videogiochi ha avuto una forma palese ed è stata coraggiosamente affrontata. A tal proposito, ho trovato molto interessante questo video pubblicato su Youtube dal canale Hikikomori Italia, dove viene raccontata la particolare esperienza di questo videogiocatore.

Se pensi che la pandemia da Covid abbia avuto un impatto estremamente negativo sulla tua condizione mentale potrei avere una buona notizia per te. Infatti, esiste un bonus psicologo che puoi richiedere in base al tuo ISEE per le tue sedute di psicoterapia presso professionisti aderenti (trovi tutto nell’articolo linkato).

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