Warhammer 40k Boltgun: recensione di un violento e caotico Indie

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Amico mio, oggi farò una recensione meno formale del solito perché mi sento molto ispirato da questo sanguinoso e scatenante titolo di Focus Entertainment. Non aspettarti un titolo strategico, ma più un esperienza dannatamente coinvolgente e dinamica, simil tipo di Doom dei tempi d’oro con grafica ispirata agli anni 90.

La situazione è questa: hai un gigantesco robot o non ho ben chiaro cosa sia che deve distruggere gli eretici perché il regno di non so cosa è in pericolo. Dopo aver visto le dinamiche di gioco, non ho prestato particolare attenzione alla trama e ho iniziato a distruggere qualsiasi cosa si muovesse.

Ad ogni modo, cercherò di spiegare in maniera concisa con le relative meccaniche ed il gameplay, provato su Xbox Series S. Per ora ti basti sapere che della grafica next gen non ce ne può fregar di meno perché è un titolo indie con uno stile retrò. In pratica, sembra di stare di una sala giochi con i titoli arcade pieni di pixel visibili.

In realtà, Warhammer 40k: Boltgun è un po’ più curato di come te l’ho presentato e adesso capirai il perché. Piccolo spoiler: quando ti fermi il tuo personaggio legge un libro (modalità di attesa).

Trama: una storia alla Warhammer 40000?

Non direi, di trama ne abbiamo molto poca. In questo affascinante videogioco, la trama non è il piatto forte: l’azione fa da padrone e i dettagli narrativi emergono solo inizialmente e durante le pause tra le tre fasi del gioco. La storia è piuttosto semplice e non ha il merito di tenerti incollato allo schermo.

Nel gioco, sei nei panni del coraggioso Space Marine: Malum Caedo. Con la tua armatura spaziale, la tua missione è indagare su un misterioso artefatto sul pianeta Forgia di Graia.

Un atterraggio catastrofico ha fatto fuori tutto il tuo team, e sei rimasto tu solo a fronteggiare la minaccia. Questo è l’antipasto che ti prepara a incontrare una serie di cattivoni ben noti agli appassionati del genere, dai cultisti ossessionati, agli Space Marine del Caos, passando per i mostruosi orrori rosa e blu e i demoni di Nurgle.

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Meccaniche e gameplay: come faccio a distruggere tutto?

C’è qualcosa di molto spirituale e di demoniaco, quando giochi a warhammer. La tua prima arma, a parte la spada, si chiama fucile requiem e mentre giochi si parla di epurazione. Perfino quella strana donna con la voce del robot di Portal insiste nel farmi uccidere gli eretici e si lamenta pure perché dice che da solo non basti.

Devi superare dei livelli o chiamiamoli dungeon, non mi interessa il nome, basta che hai capito. Avrai un resoconto della tua partita, compreso di tempo, e la cosa positiva è che puoi comunque fare un salvataggio rapido per interrompere.

Quello che proprio odio in questi giochi è che manca una maledetta mappa. Sarò io scarso, ma ho visto lo stesso barile vicino la stessa pietra troppe di quelle volte che ho chiesto l’aiuto da casa e mi hanno dato addosso per averli disturbati, come se fossi io l’eretico nella realtà.

Non parliamo poi delle porte che devi aprire con le chiavi. Ti faccio un altro piccolo spoiler, a volte le chiavi le devi trovare tu e per la miseria sembra di cercare la serratura alle 4 del mattino, dopo due birre ed il kebab della buonanotte. Mo beccati sto gameplay esteso, realizzato da loro, cosi capisci meglio la magia di sto gioco indie.

Conclusioni: Boltgun è bello o no?

Ti dirò ancora una volta la verità: odio i titoli del genere DOOM e temevo che anche oggi mi sarei annoiato. Eppure, mi sono proprio divertito e sfogato ed era proprio una settimana orribile. Avevo decisamente bisogno di un po’ di dopamina che mi riportasse in vita.

Ci sono tanti altri modi, sia ben chiaro, ma se proprio non puoi farti una nuotata nelle grotte di Capri, dedicarti al videogioco di Warhammer 40k: Boltgun può essere un’ottima alternativa per migliorare la giornata.

Questo mi fa molto pensare sulla questione della grafica realistica che spesso e volentieri toglie lo spazio ad un buon gameplay e ad un’ottima trama, colonne portanti di un videogioco.

A volte i titoli sembrano molto realistici se confrontati con la vita reale, ma perdono la somiglianza rispetto ai veri videogiochi e rischiano di diventare noiosi proprio come la vita da cui cerchiamo di fuggire.

Anche se solo per qualche ora, devo dare il merito a questo Warhammer di avermi fatto evadere per qualche ora. Mi sono sentito subito sul pezzo, come se già conoscessi il videogioco. Quindi, il gioco non rientra nel caso dei videogiochi noiosi e realistici.

Nonostante conoscessi la fama della serie, devo dire che non ho mai provato e apprezzato nessun titolo Warhammer. Eppure questa esperienza su Warhammer 40k: Boltgun mi ha permesso di guardare la serie con occhi nuovi e molto più appassionati. Sono sicuro che avrò piacere nel provare i titoli principali, ma nel frattempo vedi come devi fare e compratelo che pesa pure poco.

Beccati pure i requisiti di sistema per PC, così inizi a capire. Ti fai più di 10 ore di casino, sangue e sparatorie e stai ancora a pensarci. Mi sembri un eretico.

Warhammer-40k-Boltgun-conclusioni
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