Oggi tratteremo nella nostra recensione un sorprendente Cliff Empire, un gestionale indie per PC che ha recentemente abbandonato l’Accesso Anticipato. Diamo uno sguardo da vicino al lavoro di Lion’s Shade.
Grazie alla nostra recensione riuscirai a capire se questo titolo può entrar a far parte della tua libreria Steam. Ti ricordiamo che puoi sempre chiedere il rimborso della spesa effettuata.
Cliff Empire – Recensione
L’incipit narrativo vuole la Terra abbandonata a causa di una spessa nube radioattiva. Tuttavia, nella speranza di colonizzare il pianeta, sono stati costruiti degli enormi pinnacoli artificiali su cui far sorgere città autosufficienti.
Il nostro scopo è quindi quello di sfruttare al meglio le poche risorse e gli spazi disponibili. Come il più classico gestionale, la visuale è dall’alto e ci permette di avere un’idea completa del campo di gioco.
Cliff Empire – Meccaniche
Con un semplice click sul terreno si accede alla lista delle strutture edificabili. Sono divise in più categorie e sono numerose, con alcune sbloccabili ricercandole attraverso l’albero tecnologico.
Principalmente, è necessario costruire abitazioni e fornire acqua, energia elettrica e cibo ai nuovi cittadini per soddisfare i bisogni di base.

Ogni elemento funziona abbastanza bene e bisogna trovare il giusto equilibrio per evitare di finire in un’impasse economico e produttivo.
Bisogna mantenere sempre attiva l’elettricità, immagazzinando in batterie (vendibili e acquistabili) l’energia in eccesso.
Quest’ultime sono poi automaticamente impiegate in fattorie, miniere, fabbriche e uffici per garantire la produzione di denaro e risorse necessarie alla città e all’industria, dove poi saranno costruiti beni di lusso da rivendere.
Cliff Empire – Gameplay
Cliff Empire, inoltre, riesce a garantire un buon livello di difficoltà nella gestione cittadina grazie al commercio e agli eventi casuali. Tra questi, periodi senza vento e luce che fanno crollare la nostra produzione elettrica se ci affidiamo solo alle fonti rinnovabili e attacchi spaziali che aggiungono anche un pizzico di tower defense all’intera partita.

La compravendita è necessaria, soprattutto quando si decide di fondare una nuova città. In ogni partita abbiamo infatti a disposizione fino a tre pinnacoli che sono gestiti separatamente: ognuno ha le proprie risorse e fondi che, inizialmente, non possono essere condivisi.
Costruendo però degli enormi ponti sospesi tra una metropoli e l’altra, possiamo decidere con grande facilità quali merci acquistare e vendere. Seppure un po’ macchinoso, questo processo è necessario proprio perché due pinnacoli sono considerate aree separate.

Quindi, possiamo impostare il numero di unità per ogni materia prima e prodotto entro i quali dobbiamo vendere o acquistare. Se le nostre scorte calano sotto un certo valore, sono acquistate automaticamente, mentre se sono maggiori, vengono vendute.
Caratteristiche
Il sistema tutto sommato è semplice da gestire e consente di dar vita a città in parte o totalmente dipendenti da altre.
Si può costruire un settore maggiormente dedicato all’industria, ignorando l’ecologia, dove nessuno vuole vivere ma ci va a lavorare da pendolare attraverso la metropolitana.
Inoltre, determinati edifici danno accesso all’albero tecnologico consentendoci di costruire strutture più avanzate, anche sottomarine, e rendere più semplici i collegamenti fra una città e l’altra.

Infine, dal punto di vista tecnico nulla da eccepire se si considera il gioco per quello che è. Cliff Empire ha una grafica low poly e con una texture ridotta all’osso che tende principalmente al bianco.
In generale, ombre, illuminazione, modelli tridimensionali e texture sono più che sufficienti, sempre che si apprezzi questo stile grafico improntato alla semplicità.
Conclusioni
Purtroppo, il gioco non è perfetto e per fortuna il prezzo è di soli 9,99€ su Steam, che potrebbe convincerti a comprarlo.
Sfortunatamente, non è raro ritrovarsi in situazioni in cui non c’è alcun modo di continuare la partita.
Inoltre, lo spostamento di ogni merce è affidato a un massimo di dieci droni volanti per pinnacolo, a nostro avviso un numero troppo esiguo.
In conclusione, nonostante alcuni difetti, gli amanti dei gestionali troveranno il gioco nel complesso divertente.